venerdì 21 marzo 2008

IL TRAMONTO

Lapide incisa in via De' Georgofili - Poesia di Nadia Nencioni
Il tramonto

Il pomeriggio

se ne va

Il tramonto si avvicina

un momento stupendo

Il sole sta andando via (a letto)

E' gia sera tutto è finito




Nadia Nencioni, frequentava la scuola elementare.Morì a nove anni con la sorellina di cinquanta giorni, la madre e il padre, saltando in aria con tutta la sua casa, tra le rovine provocate dalla bomba fatta scoppiare in via de' Georgofili alle una e zeroquattro del 27 maggio 1993.

lunedì 17 marzo 2008

4 novembre le due alluvioni




In Via San Remigio, proprio all’angolo con Via dè Neri. Sono state poste due lapidi che ricordano due alluvioni, forse le più terribili e disastrose sofferte da Firenze: quella del 1333 e quella del 1966.
Sebbene così lontani nel tempo, i due eventi sono legati tra loro da una curiosa affinità: entrambe le alluvioni sono avvenute nello stesso giorno: il 4 novembre! Nella prima lapide, la moderna, che sovrasta la seconda di circa trenta centimetri, si può leggere “il 4 novembre 1966 l’acqua d’Arno arrivò a questa altezza”.
Ben più interessante appare invece la seconda lapide, quella originale dell’epoca; una croce sovrasta un’immagine nella quale si riconoscono le onde dell’Arno ed una mano con un dito teso ad indicare il livello raggiunto dalle acque; una scritta in gotico avverte in rima: “1333 dì di quattro novembre giovedì, la notte poi vegnendol venerdì, fu alta l’acqua d’Arno fino a qui”.

lunedì 3 marzo 2008

San Zanobi


San Zanobi primo vescovo della città, vissuto fra il IV ed il V secolo era amatissimo e venerato dal popolo fiorentino al punto che le spoglie erano state sepolte in pompa magna nella chiesa di San Lorenzo.
Dopo alcuni anni si decise però che il luogo più consono dovesse essere la cattedrale della città pertanto si volle trasferire il corpo in Santa Reparata. (antica cattedrale di Firenze, sul cui sito è stata eretta Santa Maria del Fiore).
Era dicembre e faceva un gran freddo il corteo funebre seguiva le reliquie del Santo, portate a spalla da alcuni fedeli, proprio mentre il corteo passava nelle vicinanze del Battistero, la bara sfiorò un olmo secco e l’albero immediatamente mise le foglie e fiorì.
I fiorentini accorsero da tutta la città per ammirare a quel prodigio straordinario e molti di loro colsero un ramoscello fiorito in onore del Santo Vescovo ed anche come segno augurale.
In ricordo di quell’ episodio oggi in quel luogo sorge una colonna, detta appunto di San Zanobi, sormontata da una croce in marmo con ghirlanda in ferro battuto, ogni anno il 26 gennaio, in ricorrenza di quel miracolo, la base viene addobbata con corone di fiori.In realtà la colonna che vediamo oggi è stata posta nel XIV secolo, quella originale datata intorno al 430, venne spazzata via dalla tremenda alluvione del 1333