martedì 15 aprile 2008

Caterina De Medici e la buona tavola


Caterina de' Medici
Nipote di Lorenzo il Magnifico, Caterina de' Medici andò sposa a Enrico d'Orléans, il futuro Enrico II (1533). A lei si deve l'influenza che la cucina fiorentina ebbe su quella francese perché i cuochi e i pasticceri che la seguirono fecero scuola; questo fatto fu ammesso dagli stessi francesi e Flammarion scrisse: "Dobbiamo riconoscere che i cuochi italiani che vennero in Francia al seguito di Caterina de' Medici all'epoca del suo matrimonio con Enrico II, furono all'origine della cucina francese, per gli elementi e i condimenti, per noi nuovi, che essi portarono e da cui i cuochi (La Varenne, De Masseliet, Valet, De La Chapelle, Carême, Escoffier) s'ispireranno così bene che non tarderanno a surclassare i loro iniziatori". Caterina aveva fama ed era grande mangiatrice e bevitrice; spinta dal gusto per la buona tavola portò in Francia: salse - l'uso delle rigaglie - l'olio d'oliva - le crespelle - gli spinaci - i fagioli - i piselli - i carciofi - l'uso di cucinare i volatili all'arancio e tanti piatti che poi si imposero nella cucina internazionale come francesi. Ad ammetterlo sono i più importanti cuochi come Antonin Carême che nel 1822 scrisse:
"I cucinieri della seconda metà del Settecento avevano conosciuto il gusto della cucina italiana che Caterina de' Medici aveva introdotto alla corte di Francia".
E Jean Orieux che nel libro dedicato a Caterina afferma:
"Proprio i fiorentini hanno riformato l'antica cucina francese di tradizione medioevale; ad essi risale la cucina francese moderna". È da precisare però che ai cuochi francesi va riconosciuto il merito di aver mantenuto in uso - introducendole nella loro cucina nazionale - molte ricette che nel nostro paese da tempo sono cadute in disuso e di averle in molti casi inserite nella cucina internazionale.

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