martedì 22 aprile 2008

Così bella da star male

La sindrome di Stendhal detta anche di Firenze, è una malattia psicosomatica che causa tachicardia, capogiri, vertigini, confusione e anche allucinazioni quando l'individuo è esposto ad una massiccia quantità di opere d'arte.
Tale disagio è spesso riscontrato a Firenze, dove il locale ospedale di Santa Maria Nuova è almeno una volta al mese luogo di ricovero di pazienti stranieri colpiti da disturbi psicologici acuti.
Il sintomo, piuttosto rarO, colpisce principalmente persone sensibili e fa parte di cosiddetti malanni del viaggiatore.

Il nome della sindrome si deve allo scrittore francese Stendhal che si trovò in una situazione di forte disorientamento, abbagliato e sopraffatto dalla bellezza della Basilica di santa Croce .
L'osservazione dei singoli casi ha permesso di verificare che, nel corso delle crisi, si animano vicende profonde della realtà psichica e si riattiva la vitalità della sfera simbolica personale. E il viaggio diventa pure, nella sue soste tanto attese nelle città sognate, un'occasione di conoscenza di sé.
La formulazione scientifica ed il riconoscimento come tale della sindrome di Stendhal, sebbene numerosi casi fossero stati riscontrati dalla prima metà del XIX secolo, non arrivò che nel 1979, quando fu analizzata in un libro dalla psichiatra Graziella Magherini, che osservò e descrisse più di 100 casi fra i visitatori del capoluogo toscano.
Il fattore scatenante la crisi si ha spesso durante la visita ad un museo della città, dove il visitatore è colpito dal senso profondo di una o più opere, la relazione di queste con i loro creatori che trascende le immagini ed i soggetti; ciò si manifesta inizialmente con comportamenti molto vari che comprendono anche un'isteria che può spingere anche alla distruzione dell'opera.

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